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Come adattare i tetti tradizionali alle nuove sfide climatiche

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La progettazione degli edifici, da sempre, tiene in considerazione le caratteristiche climatiche e ambientali del luogo. Oggi i cambiamenti climatici ci mettono davanti a nuove esigenze, diverse, che siano fenomeni atmosferici o variazioni di temperature. Davanti a questi aspetti ci sono degli adattamenti architettonici volti a migliorare la resa delle nostre case, tra questi i tetti ventilati.

Basta un tetto ventilato

I tetti ventilati sono la risposta più efficace, e vantaggiosa, per contrastare i cambiamenti climatici ed il surriscaldamento degli edifici. Adattare un tetto esistente, trasformandolo in un tetto ventilato, garantirà immediatamente, e con lunga durata, diversi vantaggi alla casa:

  • Miglior isolamento termico: dato dalla combinazione di uno strato isolante con l’intercapedine d’aria
  • Ridurre il rischio di condensa e muffa: il passaggio costante dell’aria sottocoppo evita il ristagno dell’acqua, l’umidità e di conseguenza condensazione e muffe
  • Miglior salubrità degli ambienti: riducendo l’umidità gli spazi interni sono più salubri
  • Temperature interne costanti: sia in estate che in inverno le temperature interne restano costanti e non subiscono sbalzi notevoli
  • Miglior efficienza energetica: mantenendo gli spazi interni con buone temperature riducono, o azzerano, le spese di climatizzazione

Molti vantaggi del tetto ventilato li ritroviamo anche nei fondamenti della bioedilizia, questo fa sì che il sistema tecnologico sia la soluzione perfetta per soddisfare le esigenze di edifici caratterizzati da diverse condizioni climatiche. Un unico sistema per diverse condizioni climatiche locali. (se vuoi approfondire linkiamo qui un articolo su come progettare un tetto a seconda delle condizioni climatiche).

Conservare l’estetica migliorando la resistenza dei tetti

L’installazione di tetti ventilati su tetti esistenti è una operazione collaudata e vantaggiosa, può portare solo benefici. Esistono diversi sistemi per realizzare un tetto ventilato, la scelta verrà effettuata caso per caso in relazione alla tipologia di tetto, valutando la soluzione migliore e meno invasiva per la struttura esistente. Nella maggior parte dei casi si interviene smontando lo strato di copertura e riposandolo utilizzando un sistema di ventilazione a listelli o puntiforme. La scelta va attuata in relazione alle prestazioni che si vogliono ottenere ed alle caratteristiche del tetto.  Per migliorare le prestazioni dell’involucro si provvederà anche a ripristinare lo strato isolante e la guaina impermeabile, mentre se assenti verranno adeguatamente integrati. Possiamo dire che un sistema puntiforme si adatta alla maggior parte dei casi essendo per sua caratteristica leggero, ad appoggio, aumenta di poco la sezione del tetto e permette il recupero dei coppi esistenti. Dall’altra parte i listelli gravano maggiormente sulla struttura e vanno fissati meccanicamente. Questi adeguamenti sono avvalorati dai numerosi interventi su edifici storici, dove l’inserimento del tetto ventilato ha apportato notevoli migliorie, senza mail intaccare l’estetica degli edifici ed il loro carattere peculiare. La loro durata nel tempo ne sta dimostrando l’efficacia abbinata ad una migliore resistenza del manto di copertura anche in presenza di calamità naturali come forti venti o piogge incalzanti.

Esternamente un tetto ventilato non si differenzia da un tetto non ventilato se non per il degrado a cui il secondo è più soggetto, dal danneggiamento dei coppi alla nascita di muffe e vegetazione. Proprio di questo aspetto ne abbiamo parlato qui: https://aertetto.it/tetto-ventilato-e-non-ventilato-cosa-cambia/