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Problemi comuni dei tetti caldi, osservazioni e risposte

dettaglio

Nella realizzazione delle coperture ci si può affidare a diverse soluzioni tecnologiche, scelte soprattutto in base alle esigenze del progetto e dell’utente finale. Tre le opzioni stiamo parlando di tetto caldo, tetto freddo e tetto rovescio, che differiscono per caratteristiche specifiche date dalla diversa stratigrafia dei materiali che li compongono. Il tetto è uno degli elementi che può contribuire maggiormente al comfort abitativo della casa, ed è proprio in base alle prestazioni interne che si vogliono ottenere che ci sono scelte più meno vantaggiose. Vediamo perché un tetto caldo non è la soluzione ideale per gli edifici residenziali.

Tetti caldi e problematiche

Il tetto caldo: caratteristiche e problematiche

Il tetto caldo si caratterizza per l’assenza dello strato di ventilazione e per la posizione dello strato impermeabile al di sopra dell’isolante, aspetti che causano problemi principalmente legati allo scarso isolamento ed alla gestione della condensa. Nella stratigrafia di questo sistema tecnologico sopra alla parte portante troviamo: una barriera al vapore, uno strato isolante e uno strato impermeabile, chiuso tutto da un manto di copertura. Il tetto caldo viene utilizzato soprattutto per coperture piane, dove effettivamente manca la pendenza minima per la realizzazione di una ventilazione naturale. Se è vero che lo strato impermeabile protegge lo strato isolante, non è sufficiente a limitare altre problematiche frequenti: dispersione termica, condensa, infiltrazioni, surriscaldamento, danneggiamento dei materiali che compongono tutto il pacchetto del tetto (guaine e isolanti).

Vediamo questi aspetti singolarmente

  1.  La dispersione termica non favorisce il comfort interno e non limita i consumi per il risaldamento/raffrescamento della casa. Accumuli di calore in estate si contrappongono a grandi dispersioni di calore in inverno.
  2. Grandi escursioni termiche tra interno ed esterno portano alla formazione di aria calda che a contatto con le superfici più fredde si trasforma in condensa, una delle principali cause di umidità e muffa
  3. La condensa danneggiando i materiali può comprometterne la tenuta, aumentando il rischio di infiltrazioni che a loro volta favoriscono umidità e muffa
  4. In assenza di uno strato di ventilazione tutto il pacchetto tetto tende a surriscaldarsi, trasmettendo il calore all’interno con un conseguente innalzamento delle temperature interne della casa.
  5. Forti sbalzi di temperatura e surriscaldamenti prolungati portano anch’essi al danneggiamento dei materiali, in particolare dei più soggetti alle variazioni di temperatura: gli isolanti e la guaina impermeabile.

Tutti gli aspetti visti fin ora non contribuiscono al miglioramento della classe energetica della casa e la loro comparsa nel tempo necessita interventi costanti di manutenzione. Un tetto caldo può essere utilizzato come chiusura in luoghi non dedicati all’abitazione o alla permanenza di persone, come ricoveri, garage o portici.

 

Una soluzione, tanti vantaggi: il tetto ventilato

Per fronteggiare le problematiche che possono nascere dalla scelta di un tetto caldo, oltre ad una buona manutenzione ed alla scelta accurata di tutti i materiali, si può scegliere un tetto ventilato.
Lo strato di ventilazione, continuo e sottocoppo, favorisce un flusso d’aria costante che espelle l’aria calda e porta con sé diversi vantaggi:

  • evita il surriscaldamento dei materiali del tetto, quindi del tetto;
  • mantiene asciutto il tetto e non si ha l’insorgere di problemi di condensa;
  • mantiene tutti i materiali in condizioni ideali per rendere al meglio, evitandone le rotture;
  • aumenta le prestazioni dell’isolante.

Il passaggio dell’aria, grazie al fenomeno dell’effetto camino, dalla linea di gronda alla linea di colmo, apporta diversi benefici al pacchetto del tetto che si riflettono anche agli ambienti interni della casa. Un tetto ventilato contribuisce al contenimento dei costi di riscaldamento e raffrescamento, migliora l’efficienza energetica della casa, riduce l’umidità e favorisce ambienti più salubri fino a garantire una maggior durata del tetto, limitando i fenomeni che potrebbero essere fonte di danneggiamenti e problematiche (condensa, rotture dei materiali, infiltrazioni)

Per approfondire vi rimandiamo a questo articolo: “Tetto ventilato e non ventilato, cosa cambia” 

 

la ventilazione dei tetti