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Barriera al vapore del tetto: come risolvere i problemi di condensa del vapore acqueo
Nel pacchetto tecnologico del tetto tutti gli elementi presenti svolgono una funzione essenziale, per la copertura in generale e per i singoli elementi che la compongono.
Se la guaina impermeabilizzante protegge lo strato più esterno, all’intradosso troviamo la barriera al vapore, uno strato di materiale impermeabile all’acqua, sia allo stato liquido che aeriforme.
A cosa serve la barriera al vapore sul tetto?
La barriera al vapore blocca il passaggio del vapore dall’interno all’esterno dell’abitazione ed impedisce la formazione di condensa nell’isolamento termico.
La sua presenza è di fondamentale importanza per la protezione del tetto, e per il benessere interno, sia di edifici pubblici che privati. Evitare che si danneggi lo strato isolante significa evitare perdite inutili di calore, per questo la posizione corretta del telo vapore è sotto all’isolante nella parte interna del tetto.
La barriera al vapore quindi si utilizza in combinazione con strati impermeabili posati sul lato freddo: la prima protegge lo strato interno mentre la seconda protegge dalle infiltrazioni superiori.
Com’è composta la barriera al vapore?
Le barriere al vapore sono schermi o membrane realizzate con diversi materiali:
· poliestere bit. PP (barriere al vapore bituminose)
· PE retinato (barriere in polietilene termoplastico)
Per essere davvero efficace la barriera dovrà essere posata a regola d’arte, in base alle caratteristiche dell’involucro edilizio, evitando il formarsi di fessure che potrebbero causare:
· ingresso di aria calda in estate
· perdita del comfort interno a causa di fuoriuscita d‘aria calda, o ingresso di aria fredda dall‘esterno
· condensa sulle superfici esterne
· condensa negli strati interni
· riduzione delle proprietà di isolamento acustico
Il presentarsi di uno o più di questi problemi compromette la funzione della barriera al vapore e di tutto il pacchetto costruttivo, con conseguente necessità di intervento per ripristinare il danno.
Barriera al vapore o freno al vapore: le differenze
Barriera al vapore e freno al vapore si differenziano per il valore della permeabilità al vapore -sd- dello strato di materiale impiegato per realizzare schermi e membrane.
In base al valore (sd) del materiale, sono dunque classificati in 3 categorie:
· alta traspirazione – sd < 0,1 m
· freno al vapore (semitraspirante) – 1 m < sd < 20 m;
· barriera al vapore – sd > 20 m.
Questa classificazione è stabilita da una norma, la UNI 11470, che introduce l’indicatore Sd.
Per fare chiarezza la permeabilità al vapore (sd), di uno strato di materiale, è il risultato della moltiplicazione tra il coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore e lo spessore del materiale.
In conclusione la barriera al vapore è impermeabile sia all’acqua che al vapore, il freno al vapore (come dice la parola) fermano l’acqua e solo parzialmente il vapore. L’utilizzo di uno o dell’altro materiale dipenderà dalle specifiche del progetto:, come il luogo, posizione e utilizzo dello spazio interno.
Quando va messa la barriera al vapore?
I punti che richiedono la presenza di una barriera al vapore sono le strutture che separano spazi esterni da spazio interni: pareti perimetrali e copertura.
Sulle pareti perimetrali la barriera va inserita a contatto con la parte più calda, quindi tra isolante e muratura. Proteggendo così lo strato isolante da infiltrazioni interne.
Nel caso del tetto al di sotto dell’isolante, si può optare per una barriera o un freno al vapore. Proprio sul tetto si possono adottare altre soluzioni, come la ventilazione del tetto, che vanno a completare il lavoro svolto dalla barriera al vapore proteggendo la parte esterna.
Con l’attenzione a questi ed altri aspetti si ha un tetto perfettamente efficiente, asciutto e senza problemi di infiltrazione o danneggiamento degli elementi.
La barriera al vapore assicura all’edificio un notevole risparmio energetico evitando le perdite di calore. Molti materiali isolanti sono già predisposti con uno strato provvisto di barriera al vapore, il quale andrà posizionato verso la fonte più calda, quindi l’interno della struttura.
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