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Detrazione ristrutturazione casa 2021, cose da sapere
La detrazione ristrutturazione nasce con lo scopo di incentivare i lavori di ristrutturazione edilizia di tutte le abitazioni presenti sul territorio nazionale. Gli sconti fiscali sono in vigore dal 1998 e dal 2012 la detrazione ristrutturazione è stata resa permanete, passando da un’aliquota del 36% al 50%, aumentando anche il tasso di spesa massimo a 96.000€.
Il Bonus ristrutturazioni prevede una detrazione fiscale del 50% ai contribuenti che effettuano lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria in condominio o in edifici singoli, fino al 31 dicembre 2021. Nello specifico si inseriscono nelle detrazioni le spese di manutenzione straordinaria per gli edifici singoli, mentre è attribuibile anche alla manutenzione ordinaria nei condomini.
La detrazione interessa le principali attività che riguardano una ristrutturazione edilizia, permettendo un grande risparmio sugli interventi. Nonostante sia un’offerta molto appetibile bisogna fare attenzione nell’accedere alla detrazione ristrutturazione, evitare errori che in caso di controlli possano portare alla perdita dell’agevolazione.
La detrazione non comprende i lavori su altre destinazioni d’uso come negozi, alberghi, edifici produttivi. Per immobili residenziali con uso promiscuo (ad esempio sede di attività professionale, commerciale, attività ricettive come bed and breakfast, etc) la detrazione è applicabile in maniera ridotta.
La detrazione è usufruibile una sola volta ma, nei limiti del massimale di 96000 euro, è possibile effettuare i lavori in più anni.
Principali novità sulla detrazione ristrutturazione
Con il Decreto Rilancio si ha la possibilità di effettuare la cessione del credito anche per il Bonus Ristrutturazioni, agevolando così privati e imprese.
Chi può usufruire del rimborso non è obbligatoriamente il proprietario ma colui che, avendo qualche diritto in merito all’immobile, effettuerà i pagamenti. Tutti i pagamenti per rientrare nel bonus dovranno essere tracciati e dimostrabili. Requisito principale per accedere alla detrazione è l’essere soggetti che pagano l’IRPEF, residenti o non in Italia. Da questa imposta verrà detratto l’ammontare dell’agevolazione. Se l’IRPEF da pagare è minore della quota da detrarre non è possibile ottenere un rimborso nell’anno seguente.
Per capire per quali lavori spetta il bonus ristrutturazioni 2021 è necessario far riferimento alla guida dell’Agenzia delle Entrate, che distingue le spese ammesse per gli interventi in condominio e su edifici singoli.
Quali sono gli interventi detraibili
La normativa di riferimento è quella del Testo Unico dell’edilizia che individua gli interventi edili in 5 categorie. In linea di massima, è possibile suddividere tali interventi come di seguito.
La detrazione del 50% spetta per:
- Interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali o sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
- Gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
- Gli interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
- I lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche;
- Interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (come cancelli, grate, porte blindate, casseforti, fotocamere collegate a vigilanza privata, ecc..);
- Gli interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico;
- Interventi effettuati per il risparmio energetici;
- Interventi per l’adozione di misure antisismiche come opere per la messa in sicurezza statica;
- Gli interventi di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici;
- La riparazione di impianti per la sicurezza domestica;
- Apparecchi di rilevazione di gas;
- Monitoraggio di vetri anti-infortunio;
- Installazione corrimano.
Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, ai fini della detrazione è possibile considerare anche:
- Spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;
- Spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento;
- Le spese per la messa in regola degli edifici;
- Compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
- Le spese per effettuare perizie e sopralluoghi;
- IVA, imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori;
- Gli oneri di urbanizzazione.
Anche i lavori alla copertura rientrano nella detrazione ristrutturazione, facendo parte dell’involucro esterno dell’edificio e contribuendo al suo miglioramento energetico. Per i lavori di ristrutturazione che comportano anche un risparmio energetico è obbligatorio l’invio della comunicazione ENEA, entro un termine di 90 giorni dall’esecuzione dei lavori. Anche questo aspetto è una nuova indicazione della Legge di Bilancio con lo scopo di misurare l’impatto energetico sui lavori in casa.
La detrazione del 50% può essere richiesta non solo dal proprietario ma anche dai seguenti soggetti che sostengono le spese:
- Proprietari o nudi proprietari;
- Titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- Locatari o comodatari;
- Soci di cooperative divise e indivise;
- Imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
- Soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
L’argomento sulle detrazioni è molto articolato e soggetto a continue modifiche. Qui vi abbiamo riportato le indicazioni principali, prima di procedere è sempre bene affidarsi ad un professionista esperto di bonus del vostro comune, può essere un tecnico oppure un commercialista.